Il vino

Nella parte più collinare dei dintorni di Monsummano, salendo in direzione Larciano e Lamporecchio, vigne cariche di uva vi attendono in una parte di Toscana che rientra nel percorso delle strade del Vino e dell’Olio del Montalbano.

Assieme all’olio, il vino è da sempre il prodotto enogastronomico più importante e più diffuso del Montalbano e della Valdinievole. L’ottima qualità di queste due eccellenze è dovuta non soltanto alle caratteristiche favorevoli del terreno, ma anche all’accurata lavorazione che mantiene i tradizionali processi produttivi.

Il ritrovamento di vasi di vino all’interno di alcune tombe etrusche e l’assegnazione da parte di Cesare ai suoi veterani, tra il 50 e il 60 a.C., di talune terre tra l’Arno e l’Ombrone coltivate fin da allora a vite, ci riporta un bel po’ indietro nel tempo. Uno dei primi documenti sulla produzione vinicola ed olearia di queste colline giunge invece qualche secolo più tardi, sotto il dominio, dei Franchi, nell’804 d.C.

L’uvaggio dei vigneti è quello tipico del Chianti: sangiovese, canaiolo, malvasia bianca e trebbiano; vengono prodotti in queste zone il Chianti Montalbano D.O.C.G., il Bianco della Valdinievole D.O.C., il Vin santo della Valdinievole, il Bianco Empolese D.O.C.

Il Chianti Montalbano appartiene alla grande famiglia dei vini Chianti, sui quali probabilmente non servono molte parole; pur avendo la propria personalità, mantiene le caratteristiche comuni di tutti i Chianti, che li contraddistinguono da tutti gli altri vini: il bel colore rubino ed il caratteristico profumo vinoso con sentori di mammola.

Leonardo e il vino

“et però credo che molta felicità sia agli homini che nascono dove si trovano i vini buoni”

“E’l vin sia temprato, poco e spesso. Non fuor di pasto, né a stomaco vuoto”

“Già il vino, entrato nello stomaco, comincia a bollire e sgonfiare;
Già l’anima di quello comincia ad abbandonare il corpo;
Già si volta inverso il cielo, trova il cèlabro, cagione della divisione del suo corpo;
Già lo comincia a contaminare e a farlo furiare amodo matto;
Già fa irriparabili errori, ammazzando i suoi amici”.

Leonardo, Codice Atlantico, 1490