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MONSUMMANO TERME e dintorni

Ville ed edifici storici

Ville ed edifici storici di Monsummano Terme

 
Villa Martini

Costruita intorno al 1887 dall’architetto Vivarelli per Ferdinando Martini, giornalista, letterato, statista, secondo un gusto eclettico tipico della fine del secolo, la villa si presenta come un elegante blocco quadrato, articolato su due piani, circondata da un vasto parco collegato da ben cinque scale con piano rialzato. All’interno, eleganti ambienti con soffitti a cassettoni decorati con tondi in ceramica policroma. Il parco circostante contiene numerosi esemplari di pregiate piante ornamentali ed essenze assai rare come sequoie, canfori, pini piangenti e cedri dell’Atlante. La villa, dopo essere stata acquistata dall’Amministrazione Comunale nel 1981 e dopo un attento restauro, è stata inaugurata il 26 giugno 1988 dall’allora Presidente del Senato Giovanni Spadolini. La Villa ha assunto in questi anni la sua definitiva configurazione di museo di arte contemporanea e del novecento per la programmazione e realizzazione di progetti curati dall’Assessorato alla Cultura.

L’Osteria dei pellegrini

Voluta dal granduca Ferdinando I per accogliere i pellegrini che si recavano al Santuario della Fontenuova, l’Osteria dei Pellegrini fu costruita a più riprese a partire dal 1607 su disegno dell’architetto Gherardo Mechini. Le trasformazioni più consistenti del fabbricato risalgono tutte al XIX secolo quando l’Osteria perse progressivamente le sue funzioni originarie, per accogliere uffici e magistrature pubbliche. Nel 1833 vi si stabilì la sede della cancelleria trasferita a Monsummano da Buggiano, e nel 1855 l’edificio fu acquistato dalla Comunità di Monsummano e Montevettolini per collocarvi gli stabilimenti carcerari. Sede delle Carceri e degli uffici giudiziari fino agli anni ottanta del nostro secolo, l’Osteria dei Pellegrini ha accolto al piano terreno la Biblioteca Comunale fin dalla sua fondazione, nel 1970. Tra il 1995 ed il 1998 l’edificio è stato oggetto di importanti interventi di consolidamento e restauro che ne hanno consentito il completo recupero, trasformandolo in un centro culturale polivalente per le attività del Comune. L’Osteria dei Pellegrini ospita oggi nei suoi locali il Museo della Città e del Territorio, la Biblioteca e l’Archivio Storico del Comune. Al secondo piano è stata conservata integra una cella delle carceri ottocentesche, per preservare la memoria storica.

Casa Giusti

La dimora di Monsummano in cui Giuseppe Giusti nacque il 13.5.1809 venne costruita tra il 1791 e il 1793 per iniziativa del nonno paterno del poeta, Giuseppe. Ispirata nei volumi e nell’impaginato esterno a un gusto genericamente tardo-rococò, stemperato entro una sobria scansione tipica della tradizione toscana; a criteri di decoro e rappresentatività borghese si ispira la decorazione murale degli interni. Acquisita dallo Stato nel 1972 e restaurata, Casa Giusti è oggi adibita a museo.

La Fattoria Medicea

In località Le Case sorge la Fattoria Medicea, che faceva parte dei possedimenti della villa granducale di Montevettolini. Nel corso del tempo la tenuta fu interessata da continui interventi relativi all’espansione dei poderi, alle opere di bonifica, alla costruzione e al ripristino di case e annessi rurali, allo sfruttamento diversificati delle terre, che modificarono più volte l’aspetto del territorio. Nel settecento la gestione amministrativa venne trasferita in pianura dove furono costruite, in località detta Le Case Nuove, nuove fabbriche destinate ad usi diversificati. Oggi il vasto complesso, ancora contraddistinto dallo stemma mediceo, è stato totalmente restaurato dalla famiglia dei principi Borghese, attuali proprietari, e dato in gestione per manifestazioni e cerimonie, come centro congressuale, fieristico e di ristorazione di alto livello.

Ville Medicee e altri edifici storici

L’immagine forse più conosciuta della Toscana è quella medicea e rinascimentale delle ville e residenze di campagna. Durante il governo dei Medici, che interessò la città di Firenze e gran parte della Toscana, tra il XV e la prima metà del XVIII secolo, la famiglia fece realizzare alcune ville circondate da splendidi parchi e giardini.

Si tratta di complessi monumentali edificati nel territorio intorno a Firenze, che costituiscono un vero e proprio sistema territoriale; spesso sorte al posto di antichi castelli, le ville esprimono al massimo l’alto livello di architettura rinascimentale e barocca raggiunto in Toscana, decorate da affreschi e circondate da giardini all’italiana e folti parchi. L’area del Montalbano conta nel suo territorio diversi di questi meravigliosi capolavori architettonici.

Villa medicea di Montevettolini – Monsummano Terme

La villa medicea di Montevettolini si trova all’estremità settentrionale del colle poco distante dalla pieve di S. Michele Arcangelo, dalla canonica e dalla piazza del Comune. La villa fu fatta costruire dal Granduca Ferdinando I e la sua realizzazione venne affidata a Gherardo Mechini, nominato nel maggio di quello stesso anno “Architetto di Sua Altezza” e già capomastro a servizio del Granducato fin dal 1581; venne realizzata fra la fine del Cinquecento e il primo ventennio del Seicento.

L’edificio per tutto il periodo successivo rimase pressoché immutato nel suo aspetto complessivo e mantenne i propri caratteri austeri, presentando una fisionomia imponente e severa, che ha l’aspetto di fortilizio; è intonacato di bianco con semplici angolature in pietra e con i profili di porte e finestre fatti con conci di pietra serena, liscia o a bugnato.

Fu costruito incorporando nel fabbricato alcune strutture preesistenti del sistema difensivo del borgo. Alla nuova costruzione, infatti, furono annesse la rocca e una delle sei torri della cinta muraria: quella della porta del Cantone. Queste strutture furono in gran parte smantellate e una parte del materiale venne riutilizzata per realizzare il nuovo edificio. La rocca e la torre furono unite da un corpo di fabbrica a due piani, oltre quello terreno, dei quali il primo è quasi interamente occupato da un vasto salone di rappresentanza. Il lato sinistro dell’edificio, quello in cui è stata incorporata la torre, è più alto di un piano perché situato su un dislivello del terreno; su questo lato appena sotto la gronda del tetto si alternano, con un ritmo molto serrato, piccole finestre e aperture simili a guardiole. Lungo tutto il perimetro del palazzo all’ultimo piano si ha una successione, piuttosto regolare, di finestre quadrate con mostre in pietra e piccole feritoie sottostanti, lo stesso ritmo lineare si ripete per le più grandi aperture del piano nobile, mentre al piano terreno finestre e porte sono aperte senza rispettare questa scansione. L’aspetto di fortilizio del palazzo è accentuato da quattro garitte, anch’esse munite di feritoie e guardiole.

La villa, di proprietà della famiglia Borghese, è utilizzata come residenza privata e non è visitabile.

In rete:
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