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Il Colle di Monsummano

Monsummano Alto

Il colle di Monsummano – Monsummano Alto sorge alle falde settentrionali del Montalbano, elevandosi con la sua forma tronco conica per circa 340 metri sul livello del mare, dove il torrente Nievole si getta nella pianura. Dell’antico castello sul colle si conservano oggi i resti della cerchia ellittica delle mura, che lo cingevano per un perimetro di circa due chilometri, e due delle tre porte di accesso: la porta di “Nostra Donna”, a nord-ovest, e quella detta “del Mercato” o “Porticciola”, che si affaccia, pressoché intatta, verso il colle di Montevettolini.

Delle numerose torri di cui era munito il castello di Monsummano Alto resta, all’estremità occidentale della cinta muraria, una robusta torre pentagonale, diroccata, che è una tra le più imponenti di tutta la provincia. Nella sua forma attuale l’impianto della torre, restaurato in parte nel primo Novecento, è databile agli inizi del XIV secolo. L’edificio meglio conservato del borgo è la Chiesa di San Nicolao, prospiciente l’antica platea communis, fondata nell’XI secolo e compresa nel plebato di Neure (o de Montecatino), entro la diocesi medievale di Lucca.

Di fianco alla chiesa è presente una terrazza panoramica naturale, ed in questo spazio si trova, a nord, l’antica Chiesa di San Sebastiano, di fronte alla quale recenti scavi hanno portato alla luce le fondamenta di due edifici, dove sono stati rinvenuti frammenti di ceramica di varie epoche.

Seminascosti dalla boscaglia che circonda il nucleo centrale castello si conservano ad ovest i resti di un convento e nella zona orientale, nei pressi della torre, i ruderi dell’antico Spedale di San Bartolomeo.

Per gli amanti della natura, una passeggiata sulle pendici del colle di Monsummano Alto costituisce un’occasione da non perdere, poiché le particolarità morfologiche ed orogenetiche del colle e la rara vegetazione che lo riveste ne fanno uno dei luoghi più suggestivi della catena del Montalbano.

Le curiosità naturalistiche potranno essere soddisfatte percorrendo i molti itinerari possibili attraverso le antiche strade vicinali o seguendo il sentiero geologico del Colle di Monsummano, realizzato dall’Amministrazione Comunale nel 1988, che si imbocca davanti allo stabilimento termale Grotta Giusti.

Il carattere delle grotte termali, grotte calde naturali tra le più famose nel loro genere in Europa, si lega alla particolare morfologia del Colle di Monsummano ove è possibile leggere la storia geologica della regione.

Alla conformazione del colle di Monsummano Alto sono inoltre associate peculiari caratteristiche vegetazionali e floristiche, come la presenza di numerose orchidee spontanee delle quali sono state segnalate fino a 24 specie diverse.

Il CASTELLO

Del castello di Montesommano si hanno notizie documentate a partire dal 1005, quando dipendeva dall’abbazia di Sant’Antino in Val d’Orcia.

Per la sua posizione, il castello svolse un ruolo importante nei conflitti fra Pistoia e Lucca nel corso del Duecento e, sul finire del secolo, la linea di confine fra i due importanti comuni fu definita con precisione. Nel Trecento, Lucca riconobbe l’importanza strategica del castello inserendo nel proprio statuto degli obblighi per la sua difesa.

Costituitosi già nel 1216 in comunità rurale, Monsummano militò nel 1328 contro Firenze nella Lega dei castelli della Valdinievole e l’anno successivo si alleò alla Signoria fiorentina.

Nel 1331, si insediò a Monsummano il primo podestà fiorentino e Firenze riconobbe gli statuti comunali di Monsummano. Nonostante questo formale riconoscimento, l’alleanza con la Signoria fiorentina nel 1329 fu di fatto un atto di sottomissione.

Dell’antico castello si è conservato quasi interamente il circuito ellittico della mura che si sviluppano per circa 2 chilometri contrassegnate, all’estremità occidentale, dai ruderi della possente torre pentagonale che, nella sua forma attuale, è databile agli inizi del XIV secolo.

Dava accesso al castello a nord-ovest la porta detta di “Nostra Donna” mentre, sul lato opposto verso Montevettolini, si affaccia ancora oggi, pressoché integra, la “Porticciola” o “Porta del Mercato”, suggestiva quinta del panorama mozzafiato che si apre sulla vallata.

La maggior parte degli abitanti viveva all’interno del castello, probabilmente le case erano raggruppate nella parte centrale, mentre lungo le mura, all’interno, c’erano gli orti. Vi era pure l’unica chiesa con funzione pievana: la chiesa di San Nicolao fondata nell’XI secolo che è stata chiesa parrocchiale fino al 1731.

Il castello iniziò a perdere d’importanza strategica dopo che tutta la Valdinievole passò sotto il dominio fiorentino, soprattutto in seguito al cambiamento della politica granducale nei confronti del Padule, fra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento, che favorì il formarsi dell’insediamento di Monsummano Basso.

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