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MONSUMMANO E DINTORNI

Il Colle

Il colle di Monsummano sorge alle falde settentrionali del Montalbano, elevandosi con la sua forma tronco conica per circa 350 metri sul livello del mare, dove il torrente Nievole si getta nella pianura.

Il colle si stacca nettamente nel panorama circostante per il suo aspetto ripido e scosceso, per la presenza di una vegetazione spontanea particolare e per l’assenza di un reticolo idrografico superficiale, caratteristiche strettamente collegate alla natura geologica del colle stesso, costituito in gran parte da rocce carbonatico-silicee.

La serie di formazioni presenti sul colle fornisce una documentazione completa della storia geologica della regione che riguarda un intervallo di tempo di circa 160 milioni di anni, dall’inizio del Giurassico (210 milioni di anni fa) all’Eocene (50 milioni di anni fa). È presente, inoltre, un sistema di faglie e fratture che ha rappresentato una via preferenziale di risalita delle acque calde, dando origine alle manifestazioni termali di Grotta Giusti e Grotta Parlanti.

Sul colle sono presenti varie cave, dalle quali venivano estratti materiali, destinati come inerti, e per la produzione del cemento piuttosto che come pietre da decorazione a partire dal XIV secolo. L’attività estrattiva è stata interrotta a partire dal 1987 in conseguenza di una crescente attenzione per le problematiche ambientali nonché per la necessità di salvaguardare i fenomeni termali presenti nel colle.

Per quanto concerne il profilo botanico, il colle di Monsummano riveste un notevole interesse naturalistico, trattandosi di una delle stazioni più interne della Toscana, a ridosso dei primi contrafforti appenninici. Qui, lo scarso spessore del suolo idoneo all’insediamento delle piante, unitamente alla notevole permeabilità delle rocce affioranti, determinano condizioni di particolare aridità estiva, senza peraltro vi siano particolari differenze climatiche rispetto alle aree immediatamente circostanti. In tale contesto gli arbusti sempreverdi che si sono adattati alle difficili condizioni estive non si limitano ad entrare a far parte di comunità vegetali più ampie, ma formano una fitta copertura vegetale, a tratti impenetrabile (macchia mediterranea).

La presenza di un cospicuo contingente di orchidee spontanee, con un numero di almeno 25 specie, costituisce un’altra peculiarità botanica del colle di Monsummano. Pur quanto esse non raggiungano le dimensioni delle ben più note orchidee tropicali, il loro fascino tuttavia non deriva solo dalle qualità estetiche, ma anche dalla particolare ecologia di queste piante. Infatti appaiono sorprendenti alcuni rapporti di simbiosi e parassitismo fra orchidee ed altri organismi (funghi, insetti, altre piante), come le capacità adattive e colonizzatrici e la facilità con la quale specie affini tendono a ibridarsi.

Percorrendo l’itinerario indicato come “percorso geologico”, raggiungibile seguendo le indicazioni per Grotta Giusti, è possibile apprezzare i diversi aspetti geologici e della vegetazione mediterranea.

Queste terre dovevano essere abitate già in epoca preistorica e romana, come sembrano attestare alcuni ritrovamenti archeologici. Con un maggiore grado di certezza è possibile immaginare un certo numero di abitanti prima del Mille.

Luogo viario strategico, in posizione dominante sul Padule di Fucecchio e sulla Valdinievole, il colle fu fortificato secondo un sistema difensivo accresciuto ed ampliato nel corso del tempo fino a comprendere nel basso medioevo tutta la sua sommità.

Il Colle di Monsummano: una perla naturalistica

All’interno del Montalbano, il Colle di Monsummano costituisce una notevole emergenza naturalistica per gli aspetti geologici, faunistici, floristici e vegetazionali oltre che una potenziale attrazione per gli amanti del turismo naturalistico, anche grazie alla vicinanza della più grande palude interna italiana.

La struttura geomorfologica del Colle, con la parte esposta a sud ricoperta da una lussureggiante macchia mediterranea, e la presenza di estesi ambienti rocciosi (le cave abbandonate) a bassa quota, offre infatti a piante e animali un habitat inconsueto per le nostre zone.

La macchia è dominata da arbusti sempreverdi come il Mirto, il Laurotino, l’Alaterno e la Fillirèa, fra i quali in primavera spiccano le fioriture del cisto, dell‘anemone dei campi, delle rose selvatiche e delle orchidee spontanee, l’importante peculiarità botanica del Colle.

Qui si possono osservare nell’arco dell’anno le almeno 25 specie di orchidee, un numero che non trova riscontro in nessun’altra parte del Montalbano; piccole e meno appariscenti delle ben più note orchidee tropicali, quanto a bellezza non hanno niente da invidiare alle cugine esotiche.

Una visita sul Colle di Monsummano offre buone opportunità anche per gli appassionati di birdwatching alla ricerca di incontri con l’avifauna della macchia e degli ambienti rocciosi: il Passero solitario (caro a Leopardi), ma anche il falco Pellegrino, il Corvo imperiale e molte altre specie.

Per informazioni e visite guidate: Centro R.D.P. Padule di Fucecchio, tel. 0573/84540, email fucecchio@zoneumidetoscane.it

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